Discendente di una famiglia di samurai, Okakura Kakuzo (1862-1913) fu un ricercatore e saggista giapponese. Operò tutta la vita per far all’occidentalizzazione del suo paese, diffondendo coi suoi scritti la cultura asiatica e la conoscenza dell’arte tradizionale del Giappone in patria, negli Stati Uniti e in Europa. Tra i suoi libri scritti in inglese, Gli ideali dell’Oriente (1903), Il risveglio del Giappone (1904).

La sua opera più letta però, e tradotta in molte lingue, è il famoso Libro del tè scritto nel 1906 e divenuto un classico irrinuciabile per gli occidentali che amano la cultura orientale. Chi si aspetta un manuale sul tè però si sbaglia: questo libro è molto molto di più. Certo nel corso del XV secolo il Giappone fece del bere il tè un vero e proprio rito e, perché no, quasi una filosofia: il teismo.

Okakura Kazuko approfitta di questa meravigliosa tradizione orientale per delineare un camminp spirituale, per far capire agli occidentale che cosa si perdono della saggezza degli occhi a mandorla.

Il tè così diventa il simbolo della cultura d’Oriente e si presta benissimo al fine ultimo dello scrittore: quello di divulgare i valori dell’Oriente nel momento in cui il suo stesso paese sembrava volerli rinnegare per quelli occidentali. È chiaro che per riuscirci serviva un uomo di grande sensibilità e di grande determinazione, un uomo che conoscesse a fondo la sua cultura ma anche quella da cui voleva difendere il suo Paese.

Attraverso la minuziosa descrizione del cerimoniale del servizio del tè, immutato nei secoli e fedele a delle regole precise e irrinunciabili, egli vuole spiegarci il rispetto dei giapponesi per il passato, per i loro antenati custodi della proverbiale saggezza. E se ben ci pensiamo, questa cerimonia, a prima vista così semplice, da sempre ispira artisti e uomini di cultura.

Esistono diverse edizioni di questa particolare e affascinante opera di Okakura Kazuko, ma quella pubblicata da Officina Libraria tradotta e commentata da Gian Carlo Calza merita davvero una lettura attenta, fatta possibilmente in un momento di grande tranquillità e magari davanti da una buona tazza di tè.

Gian Carlo Calza, già professore di Storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore di The International Hokusai Research Centre, è promotore e coordinatore di congressi internazionali, e curatore di alcune delle più importanti mostre d’arte orientale.

Questa nuova edizione contiene un ricchissimo apparato di note che spiegano i contenuti del libro che l’autore aveva omesso di illustrare, e che le varie edizioni internazionali hanno solo limitatamente trattato. Inoltre contiene una postfazione in cui viene ricostruita l’esistenza di Okakura in riferimento alla sua missione interculturale e allo sviluppo della spiritualità universale attraverso l’estetica e la pratica del tè come stile di vita.

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