JESI – Certo la ricetta potrebbe sembrare curiosa, ma, ve lo assicuriamo, il risultato sarà sorprendente. Immaginate quindi un intrigante mix composto dalle più belle colonne sonore del cinema, dalle musiche dei più celebri compositori, da un proiettore, un tavolo luminoso, da infiniti granelli di sabbia e le sue magiche mani del sand artist Fabio Babich che disegnano.
Ebbene, con questi insoliti ingredienti il XXI Festival Pergolesi Spontini propone domenica 29 agosto alle ore 21 in Piazza Federico II a Jesi il concerto-spettacolo “Sandtrack”.

In prima esecuzione, e in nuova produzione del Festival, è il concerto con il compositore M° Marco Attura che dirige al pianoforte, suona il Time Machine Ensemble, il gruppo di giovani musicisti nato nel 2019 da una selezione dei migliori talenti italiani usciti dai conservatori, con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o concept originali di spettacolo dedicati alla musica d’oggi.

Fabio Babich, tra i disegnatori di punta della Sergio Bonelli Editore, esegue dal vivo le animazioni di sand art, una particolare tecnica illustrativa, che si attua attraverso la manipolazione dei granelli di sabbia in condizione di controluce, su di un piano luminoso. Usando solo le dita e i palmi delle mani, le immagini forgiate dall’artista vengono proiettate su di un grande schermo, così da permettere allo spettatore di vederle durante la loro realizzazione in tempo reale. Le illustrazioni di sabbia sono opere d’arte fluttuanti, e seguendo una fluida metamorfosi appaiono come favole e racconti visivi, in divenire.

In programma, nell’arrangiamento di Marco Attura, sono brani di Yann Tiersen (per il film “Il favoloso mondo di Amelie” del 2001), Stelvio Cipriani (“Anonimo veneziano” del 1970), Ryuichi Sakamoto (“Il tè nel deserto” del 1990), Ennio Morricone (“Il potere degli angeli” del 1988), Luis Bacalov (“Il postino” del 1994), Michael Nyman (“Lezioni di piano” del 1993), Astor Piazzolla (“Enrico IV” del 1984), Ennio Morricone (“Gli angeli del potere” del 1988), Max Richter (per la serie HBO “The Leftlovers”), Ludovico Einaudi (“Quasi amici – The intouchables” del 2011), John Williams (“Schindler’s list” del 1993), Hans Zimmer (“Inception” del 2010 e “Pearl Harbor” del 2001), Claude Debussy (usate in “Ocean’s Eleven” del 2001), Dmitrij Šostakovič (ascoltate anche in “The Overcoat” del 2004), Wim Mertens (“Il ventre dell’architetto” del 1987).
 

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