Montelago: la città nomade, la città magica e che dal nulla e nel nulla di un’immensa prateria nelle montagne dei Sibillini appare, e dopo tre giorni, come per magia, scompare. Montelago è ora anche un film.
La città nomade, questo il titolo del film documentario è una raccolta e un collage di video ripresi durante le varie edizioni del festival di Montelago, abbinati a clip girate con attori che ricostruiscono le vicende dei due fondatori, creatori e attualmente organizzatori del festival, Maurizio Serafini e Luciano Monceri.
La proiezione in anteprima è avvenuta presso il cinema multisala Giometti di Ancona.

E pensare che tutto è cominciato da una radio. Un gruppo di ragazzi, nei lontani anni ’80, trasmettono musica celtica in un programma radio serale e la musica trasmessa, a sua volta, trasmette la passione che questi ragazzi condividono nel ricercare e praticare l’arte della musica delle culture nordiche.
Comincia così la ricerca di musicisti celti nelle lontane terre dell’Irlanda, della Scozia e della Bretagna.
Al termine di questi viaggi, non è solo la conoscenza della musica celtica che resta ma, è il ricordo e la consapevolezza di un’arte che è molto più che musica: è magia.

La magia e il mondo Fantasy sono strettamente legati a questa arte e ai loro magici strumenti:
dall’arpa alla cornamusa, i suoni e il ritmo emessi da questi strumenti, toccano nell’animo facendoti sentire parte di un mondo incantato.
Da qui l’idea di creare il festival di Montelago.

Le edizioni sono andate nel tempo a crescere: partiti da un piccolo palco in una piccola radura di Montelago, in omaggio al popolo di Montelago, sono ora il ritrovo mondiale di tutti gli appassionati dell’arte celtica.
La città nomade, la città che compare e scompare, ora vanta oltre 20.000 partecipanti che, per soli tre giorni, si lasciano trasportare e travolgere dalla musica e dalle arti celtiche.
Gli organizzatori, i due ragazzini di un tempo, Maurizio Serafini e Luciano Monceri, hanno persino viaggiato di nuovo nelle terre celtiche per portare la conoscenza del festival a musicisti e band di professionisti che praticano musica nordica, per infine portarli all’ombra dei nostri Sibillini.

Il festival al giorno d’oggi offre musica celtica e fusion di melodie con strumenti nordici alle nuove tendenze musicali; l’aura magica di questa musica ha inizio al tramonto e prosegue fino all’alba, per sole tre notti i Sibillini suonano la musica delle lontane e magiche terre celtiche mentre, di giorno, molteplici tendoni offrono mercatini e dimostrazioni di artigianato, battaglie, spettacoli e danze col fuoco, tiro con l’arco e duelli di spada, oltre alla possibilità di Workshop per apprendere le diverse arti della cultura celtica: dalla pittura del viso, alla tenda Tolkien, alla teda dell’arpa per arrivare poi al tendone dove una sacerdotessa celtica, sposa con rito nordico coppie che si promettono a vicenda fedeltà per un anno e un giorno, per poi rinnovarla l’anno successivo, sempre in quella tenda sotto lo sfondo delle bellezze delle terre marchigiane.

Dopo i disastrosi eventi del terremoto che ha colpito le Marche nel 2016, Colfiorito, come molte altre città della zona, è diventata una città fantasma, con pochi abitanti e così è diventata anche la location del festival.
Una grande arpa è stata eretta al centro della grande prateria in omaggio del popolo di Montelago alle vittime del terremoto.

Montelago: la città magica che appare assieme alla sua maestosa arpa, ai piedi dei monti Sibillini, portando con sé la magia di un mondo dove elfi e folletti danzano alle melodie.
La città dove riscoprire l’amicizia e l’unione, l’unione di 20.000 persone che per tre giorni e tre notti, vivono in un mondo fantastico ma anche tanto vicino alla realtà. Quella realtà del pensiero libero e della crescita dello spirito tramite le nobili arti celtiche.
Montelago: la città che appare e scompare per magia portando con sé la magia nei cuori della gente.

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