Rispetto a dieci anni fa sono aumentati del 37% i pazienti che sopravvivono ad una diagnosi di cancro. Questo grazie agli esami di screening che hanno portato ad arrivare a diagnosi precoci. Purtroppo nei primi 5 mesi del 2020, a causa della Covid-19, sono stati eseguiti circa 1 milione e 400.000 esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 e, non solo nessuna Regione è a pieno regime nel riavvio degli screening, m,a molte  non hanno neppure iniziato a recuperare gli esami non effettuati.

Lo ha denunciato  Giordano Beretta, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e vicepresidente di Foce, la neo costituita confederazione che riunisce per la prima volta esperti di oncologia, cardiologia ed ematologia.

“Si rischia di vanificare i progressi ottenuti fino ad oggi – ha detto Beretta – perché i ritardi potrebbero determinare, nei prossimi mesi, casi di cancro scoperti in fase avanzata, con necessità di trattamenti più aggressivi e di maggiori risorse”.

L’emergenza COVID porta con sé conseguenze gravissime per i pazienti in cura per tutte le altre patologie che non riescono ad accedere alle terapie e il rischio è che di nuovo reparti e terapie intensive vengano totalmente dedicate all’epidemia. Questo potrebbe significare per molti degli oltre 377.000 nuovi pazienti di cancro previsti il non poter subire di un intervento chirurgico salvavita.

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