A conclusione di un’intensa e qualificata attività espositiva annuale, come è sempre stato nella storica tradizione pluridecennale della Galleria d’Arte Puccini di Via Matteotti 31/A ad Ancona, viene presentata un’inedita mostra di grande prestigio e notevole qualità artistica di opere di Omar Galliani, autore di levatura internazionale riconosciuto quale erede indiscusso della grande tradizione del “disegno italiano”, dai maestri rinascimentali alla contemporaneità.
L’inaugurazione sarà preceduta da un incontro aperto al pubblico con Stefano Papetti, curatore della mostra, alla presenza dell’artista, presso l’Aula A2 della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche nella sede di Villarey, che ha gentilmente concesso lo spazio al fine di qualificare l’ospitalità di una così significativa iniziativa nella città di Ancona (esibizione del Green Pass e prenotazione alla e-mail: amia.gpuccini@gmail.com).
Primo tra gli artisti contemporanei ad essere invitato ad esporre al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi a Firenze nel 2008, Galliani è stato protagonista a tre Biennali di Venezia ed ha esposto nei più importanti musei italiani ed internazionali da Torino a Bologna, da Milano a Catanzaro, da New York a Mosca, passando per la Cina, quando dal 2006 al 2008 la mostra Disegno Italiano viene ospitata nei principali Musei d’Arte nazionali cinesi e alla Galleria Schoeni di Hong Kong.
L’opera di Galliani si snoda tra il piccolo formato e i monumentali disegni eseguiti a grafite o carboncino, su materiali chiari, talvolta impreziositi dall’utilizzo del colore rosso con rimandi anatomici, vegetali o religiosi. L’uso dello sfumato si fonde in armonia con i tratti neri e profondi dei suoi ritratti femminili che, immersi tra penombra e luce, tra sensualità e distacco vivono sotto un velo di mistero nel perenne contrasto tra bianco e nero, dualità eterna sulla quale l’artista si esprime.
Sono queste, tra soggetti ed elaborazioni formali, le opere presenti in mostra, nella dimensione esemplare in cui l’artista emiliano coniuga la personale, raffinata ed originale interpretazione figurativa anche dei capolavori della storia dell’arte, che svela le peculiarità dell’opera di Galliani, quale esponente di una figurazione contemporanea che si connota in una classicità differita di una inedita sensibilità contemporanea.
Come scrive Stefano Papetti nel testo in catalogo: “La lunga frequentazione con i grandi maestri del Rinascimento alimentata dall’aver lungamente vissuto ad Urbino, la città ideale nella quale si possono ancora assaporare l’armonia e la bellezza ideale cercate dagli artisti del passato, ha portato Galliani a dare compimento ad una naturale inclinazione al disegno che lo ha condotto a ripercorrere la tradizione tosco-romana fondata sul primato dell’esercizio grafico.
Se però per Botticelli, per Leonardo e per Raffaello il disegno preparatorio rappresentava soltanto la tappa iniziale di un lungo processo creativo che doveva poi portare alla realizzazione di opere caratterizzate da una straordinaria politezza formale che discendeva da quel lungo iter preparatorio, per Galliani il disegno rappresenta non il punto di partenza ma quello di arrivo. Il disegno basta a se stesso …. Nel disegno l’opera è già compiuta e non necessità di ulteriori passaggi.”

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