Venerdì 21 gennaio Emilio Solfrizzi è il protagonista al Teatro Rossini di Civitanova Marche di un nuovo allestimento de Il malato immaginario di Molière, spettacolo diretto dal regista Guglielmo Ferro e proposto nella stagione realizzata su iniziativa del Comune di Civitanova Marche, dell’Azienda Teatri di Civitanova e dell’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del MiC.
Dopo Civitanova Marche lo spettacolo sarà ancora in scena al Teatro Sperimentale di Pesaro dal 25 al 30 gennaio (inizio spettacoli feriali ore 21, sabato ore 19, domenica ore 17) e al Feronia di San Severino Marche il 27 marzo (ore 20.45), nelle stagioni realizzate dai rispettivi Comuni con l’AMAT.
“Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere – afferma il regista Guglielmo Ferro – che di morire e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.
Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Molière, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce. Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui”.
Il folto gruppo di attori – con Emilio Solfrizzi anche Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Maria Chiara Dimitri, Cecilia D’Amico, Rosario Coppolino – con i costumi in stile di Santuzza Calì, si muovono attorno alle scenografia lignea a tre piani disegnata da Fabiana Di Marco, con le musiche di Massimiliano Pace. La produzione dello spettacolo è di Compagnia Moliere, La Contrada – Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman.

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