E così si ricomincia con l’autocertificazione per spostarsi da comune a comune. Si chiudono di nuovo i ristoranti, a parte per asporto e consegna a domicilio, si torna a chiudersi in casa.
“Qualche minuto fa mi ha chiamato il ministro Speranza per anticiparmi la comunicazione ufficiale rispetto alla variazione della fascia di colore della nostra regione, che da “gialla” diventa “arancione”. Così ha scritto du Facebook il Presidente ella Regione Marche Francesco Acquaroli. “Una classificazione che fino a ieri non era prevista seppur negli ultimi due giorni i numeri dei positivi erano oggettivamente cresciuti, in particolare quello dei sintomatici. Per questo stavamo studiando un’ordinanza anti-assembramento che a questo punto diventa inutile. Passando da regione “gialla” a regione “arancione” – continua il Presidente – le restrizioni diventano più forti. Tra le misure principali, i bar e i ristoranti potranno lavorare solo con consegne a domicilio o d’asporto fino alle 22 e dovranno restare chiusi. È vietato spostarsi tra regioni e tra comuni se non per comprovati motivi di lavoro, di salute, di studio o necessità. Dispiace sicuramente veder ulteriormente compresse le nostre libertà e penalizzata la nostra economia, ma invito comunque – conclude Acquaroli – a rispettare le misure previste dal Dpcm che avranno una validità di due settimane a partire da questa domenica compresa”.
Tutto va come previsto. E non va tutto bene. Nessuno canterà dai balconi. Tutti avranno più paura, tutti si convinceranno che non sarà mai più come prima. Insomma, nessuno vuole negare l’esistenza del COVID, per carità, ma la sensazione è che tutto questo sia propedeutico a ben altre terribile conseguenze. Siamo complottisti? No, ma gli eventi stanno andando tutti verso una unica direzione.

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