Accanto alla medievale porta San Filippo in quel di Recanati, laddove una volta lavorava un fabbro, oggi c’è un presidio della gastronomia marchigiana.

Con un geniale gioco di parole, il nome e il logo di questo ristorante intendono riassumere la filosofia della dirigenza: l’oca richiama la tradizione, la denominazione i prodotti locali, attinti dal Montefeltro all’Ascolano, dalla costa ai Sibillini, selezionati personalmente sul territorio marchigiano da Luca Tornatola che, grazie al suo passato nella gastronomia bio, ha conosciuto una miriade di aziende locali, vere custodi dei sapori e delle tradizioni.

Queste materie prime, dopo un’attenta valutazione, passano nelle mani dello chef Gianluca Guidi il cui curriculum sarebbe già di per sé una garanzia.

La sua creatività è l’elemento che lega la genuinità al buongusto, la memoria all’innovazione; egli plasma gli ingredienti con rispetto ed eleganza, producendo piccoli capolavori che, prima di sorprendere con i sapori, appagano la vista e il senso estetico.

A un buon piatto si sa, bisogna affiancare un buon vino: ecco allora che Luca Tornatola, sommelier dell’A.i.s, ne propone una selezione a dir poco considerevole; accanto a prodotti di nicchia e alle eccellenze marchigiane, Luca fa l’occhiolino a Francia e Slovenia in un connubio che non può che completare e migliorare l’offerta con la finezza dei vini d’oltralpe e la scabrosità di quelli del Vipacchese.

A dargli una mano in sala c’è anche Chiara Canale che si occupa ugualmente di pubbliche relazioni: un tocco femminile che non deve mai mancare in un ambiente gradevole. Il tutto è accolto in un luogo delizioso e intimo, con volte in cotto restaurate con cura e un arredamento moderno non invasivo con piccoli dettagli eleganti e ricercati. Il menù cambia spesso, seguendo soprattutto i ritmi delle stagioni: per tale motivo e per tenersi informati sui vari eventi è bene consultare il sito (www.localerecanati.com).

In questo mondo globalizzato, scommettere sulla propria terra richiede un certo coraggio e una visione temeraria e risoluta della quale tutte le Marche hanno bisogno: questo è ciò che fanno al “Locale”.

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