Quindici anni fa, il 23 luglio 2005 un crocevia che gli cambia la vita: mentre percorre una strada bagnata per la pioggia, un’auto pirata invade la sua corsia di marcia. L’urto gli causa la perdita dell’uso delle gambe, ma non quel fuoco dentro che lo fa andare oltre. Aziona i cilindri del suo grande motore interiore verso i traguardi preferiti. Sì, cilindri, perché la moto è la sua vita. In ordine cronologico: nel bene, nel male, e nel bene nonostante tutto. Maximilian Sontacchi nella scorsa stagione ha vinto il campionato di motociclismo paralimpico classe 600 nella Octo-Bridgestone Cup-2020.
Un fuoriclasse della vita capace com’è stato, e com’è tutt’ora, di rovesciare come un calzino le avversità e trasformarle in opportunità. Il 32enne padovano ha infatti avversato il sogno di tornare in moto. E che moto: nel 2017 Pata, famoso sponsor, lo sceglie per rappresentare Yamaha nelle competizioni per piloti con disabilità e gli mette a disposizione la nuova e tanto sognata Yamaha R6, subito preparata con entusiasmo da Sk-Racing. Il resto è un’altra serie di magnifiche conseguenze: primo paraplegico a salire su una moto da velocità, è campione italiano motociclismo paralimpico classe 600 e bronzo classe 600 nel campionato internazionale handyrace.
Ora Maximilian Sontacchi si sta preparando per la nuova stagione: l’obiettivo è confermare il titolo italiano e vincere il titolo internazionale.
Maximilian ha anche un cuore grande così. Nel 2016 ha aperto la scuola di motociclismo per persone disabilità, gemellata con Lucchinelli Experience & Adria International Raceway, con cui ha già ri-messo in moto circa 60 giovani.
E proprio in questo settore si inserisce il terzo obiettivo di Max: potenziare i corsi per questi piloti di moto in pista, motocross ed enduro. Ci sono già sei aspiranti in attesa del via dei corsi che quest’anno si terranno nelle Marche.
Ma non solo (si fa per dire). Nel 2009 Max, con l’aiuto di Riccardo Errani, rallista di fama internazionale, e Federico Sceriffo, pilota impegnato in America per il campionato del mondo di drifting, crea le prime auto da drifting per piloti con disabilità. E l’anno dopo – perché se “da cosa nasce cosa”, con lui ne nascono di grandi – apre la prima scuola di drifting per piloti con disabilità in Europa e avvia la sua carriera nel mondo dei motori. Pilota e organizzatore con la sua Maxidrift Team che nasce nel 2012. Il grande sogno, rientrare sulle due ruote, diventa obiettivo nel 2014, mentre l’anno successivo è il primo paraplegico a salire su una moto da velocità.
A proposito di quel cuore, è impegnato anche a sensibilizzare i giovani – attraverso incontri nelle scuole e non solo – alla sicurezza stradale e alla consapevolezza del valore inestimabile della vita. Max, ancora in ospedale, si dà subito da fare e accetta di diventare uno dei testimonial del progetto ICARO (2006-2008) patrocinato dalla Polizia Stradale e dal Ministero degli Interni. Per lui è importante fare “testimonianza” e sogna un mondo senza barriere architettoniche e combatte perché le istituzioni siano sempre sensibili ai bisogni delle persone fragili.
La filosofia di Maximilian è chiara: sa bene che la vita di ognuno di noi è sempre legata ad un filo, quindi ne assapora il valore ogni istante, commuovendosi anche per le piccole cose. “Quand’ero in ospedale mi sono accorto che se stavo male facevo star male anche tutti quelli che mi amavano – ha detto -, così mi sono detto: da oggi in poi devo farli felici e basta”.
Max non vuole avere rimpianti: tutte le mattine si alza per affrontare la giornata come se fosse l’ultima, poi il suo pensiero corre come se non dovesse morire mai.

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