Quando le cose si fanno con amore e per la Buona Battaglia, le soddisfazioni non tardano ad arrivare. E così è stato per la piccola Associazione Controvento APS di Recanati, che è anche casa editrice, che ha visto realizzarsi un sogno: quello di consegnare nelle mani di Papa Francesco il libro “Il pane non ama mangiarlo ma impastarlo” dedicato a Don Fortunato Di Noto e al suo impegno contro la pedofilia e la pedopornografia”. A compiere questo gesto è stato Padre Maurizio Patriciello, uno degli autori, insieme a Don Marco Pozza, del piccolo ma significativo volume.
“La nostra avventura come casa editrice è iniziata da poco. Siamo partiti soli, armati soltanto della nostra passione, di pazienza e della volontà di mettere il poco che siamo, il poco che abbiamo, a servizio della Buona Battaglia. Cerchiamo di farlo con umiltà e rispetto – si legge in una nota dell’Associazione – ma è giusto, quando si raggiungono momenti di soddisfazione, condividerla con chi sentiamo che ci vuole bene, con chi sostiene la nostra attività editoriale e culturale, gli autori che pubblichiamo e le loro lotte appassionate. Per questo quando abbiamo visto questa foto – continua la nota – abbiamo fatto fatica a trattenere la commozione e abbiamo deciso che non potevamo tenerla solo per noi. Un libro come questo, che narra la santa opera di Don Maurizio Patriciello, di Don Fortunato Di Noto e di Don Marco Pozza a difesa dei più piccoli, che urla da ogni pagina misericordia e indignazione, è giunto nella mani di Papa Francesco che ha benedetto, ed esortato a continuare nella sua lotta, chi è in prima linea contro gli abusi sui minori. Non valiamo un centesimo rispetto agli uomini e alle donne che spendono la propria vita per difendere l’innocenza dei bambini, per questo, nel nostro piccolo, abbiamo scelto di dar loro voce e di schierarci al loro fianco. Rimandando il resto, se vorrete, – conclude la nota – alle pagine di questo libro, vi diamo appuntamento alle nostre iniziative culturali ed editoriali che si svolgeranno sulle piattaforme social; almeno finché non potremo tornare a vederci e abbracciarci di persona”.

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