C’è una storia di Bruno Ferrero dove si racconta di un uomo che per alleviare i pesi della vita decide di prendere la via furba accorciando la propria croce. Peccato che alla fine del suo cammino quella croce gli doveva servire come ponte per attraversare un grande burrone, cosa che con la croce accorciata non gli sarà più possibile. Ecco, il mondo di oggi sta percorrendo la stessa strada, con le banche che stampano enormi quantità di denaro dal nulla, senza alcuna copertura, un modo non solo di avvicinarsi al burrone di Bruno Ferrero senza i mezzi per attraversarlo, ma anche per caderci dentro.
Tutto nasce nel 1971 quando l’allora presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, decise di svincolare la stampa dei dollari dalle riserve in oro conservate a Fort Knox. Da quel giorno il denaro non fu più Moneta Sonante ma divenne Fiat Money, cioè pezzi di carta colorata privi di copertura da beni reali.
L’uomo, con quell’atto di creare soldi dal nulla scimmiottava quel famoso “Fiat Lux” con cui Dio nella Bibbia crea la luce che illumina il mondo ergendosi a risolutore dei problemi di tutto il pianeta.
“Ma e’ facilissimo creare denaro in questo modo”, hanno detto allegramente tutti gli altri paesi del mondo, e così tutti via a stampar soldi a più non posso, perché la scorciatoia, anche se basata sull’imbroglio, è sempre la strada più breve per soddisfare le promesse elettorali.
Peccato che poi il mondo si riempie di debiti tanto grandi quanto impagabili che vengono scaricati sulle spalle delle generazioni future.
“A lungo termine saremo tutti morti.” diceva l’economista John Maynard Keynes a chi criticava il suo modello basato sui debiti e sul consumismo. Peccato che lui è morto mentre a noi sono rimaste sul groppone decine di migliaia di euro (o dollari) di debiti.
Debiti non onorabili
Eccoci adesso al 2020 con una crisi sanitaria che si sta trasformando in una pesantissima crisi economica. Peccato che già nel settembre 2019 il castello di carte della finanza aveva mostrato profonde crepe nelle fondamenta. Crepe alle quali la Federal Reserve, la banca centrale americana, aveva messo una pezza stampando fiumi di denaro.
Dite che tutti questi soldi i cittadini non li hanno visti? Vero, perchè la stampante monetaria non è stata utilizzata per risolvere il problema della povertà o della fame del mondo, ma è diventata lo strumento per amplificare l’azzardo morale di governi, banche e mercati finanziari, con questi utili impegnati in alchimie andate ben oltre lo scibile umano, tanto da mettere in dubbio persino i soldi che abbiamo in banca.
Ma di questo problema ai TG non ne parlano. Ne parlano pochi economisti ma per lo più sottovoce, come quando si nominava Lord Voldemort nella saga di Harry Potter, perché il problema è tanto grande quanto grave .
Sissignori, perché siamo arrivati al punto che nemmeno tutti i soldi del mondo, quelli che gli studenti di economia chiamano “Massa Monetaria M2”, quel numero fatto sommando tutti i conti correnti, le monete e le banconote in circolazione di tutte le nazioni, diciamo circa 100.000 miliardi di dollari, sarebbero sufficienti per pagare tutti i debiti del pianeta.
Pensate che il debito pubblico di tutti i governi, Italia compresa, ha superato il 250.000 Miliardi. Più del doppio dei soldi che il mondo ha a disposizione o, detto in altri termini, ripagarlo e’ gia’ impossibile.
Ma questo è solo il primo un assaggio, perché oltre c’è di peggio.
I Derivati
Provate a cercare in rete cosa sono i Derivati, strumenti finanziari che i governi hanno permesso e con i quali si “scommette” su qualsiasi cosa, persino sulle scommesse degli altri. Alchimia finanziaria all’ennesima potenza, fino alle estreme conseguenze. Vedere il film The Big Short – La grande scommessa – per credere. Soltanto che a quel tempo, era il 2008, alla fine della festa è fallita solo una banca sconosciuta o poco più, la Lehman Brothers, mentre adesso, dopo oltre 10 anni di ulteriori acrobazie finanziarie, la situazione ha coinvolto fino ai capelli quasi tutte le banche del mondo che sono collegate da rapporti incrociati in una enorme quanto intricata ragnatela globale.
Un colossale castello di carte per cui la prima carta che cadrà ne trascinerà giù delle altre. Del resto Solo Deutsche Bank, la maggiore banca tedesca, nel suo “pancione” di derivati ne ha qualcosa come 50.000 Miliardi, tanto da costituire una bomba atomica nel panorama economico europeo.
Ma è solo l’inizio, perché si sussurra che i derivati in circolazione abbiano un valore superiore ai 2 milioni di miliardi di dollari, venti volte tutti i soldi del mondo.
Nemmeno i chilometri del più lontano pianeta del sistema solare, plutone, arrivano a queste cifre. Qui davvero hanno messo a rischio anche i nostri conti correnti. E non si tratta di facili allarmismi: basta consultare il sito Visual Capitalist per vedere in una visualizzazione l’insieme tutti i soldi e tutti i debiti del mondo. Vi assicuro, è come prendere una sberla, perché è la dimostrazione grafica di dove può arrivare la follia umana.
Il Covid inasprisce i problemi
La crisi sanitaria potrebbe essere un detonatore in questa polveriera. Il crollo dei consumi potrebbe causare il fallimento di qualche grande industria, vedi ad esempio nel settore auto, che a sua volta metterebbe a serio rischio le banche che gli hanno concesso enormi prestiti. A seguito di ciò potrebbero fallire altre banche o istituzioni che hanno investito nelle azioni di quella banca o di quell’industria e così via. Ma ad innescare la miccia di questa enorme bomba finanziaria potrebbe essere anche uno Stato come ad esempio la Turchia, con la quale si sono esposte enormemente banche spagnole ma anche italiane, ecc.
Il tutto con conseguenze facilmente immaginabili, quali il blocco di conti correnti e carte di credito delle banche indebitate fino al collo.
Il peggio di questa costruzione in equilibrio precario è che sono in pochi ad esserne a conoscenza, tanto che se il disastro accadrà, pochi saranno quelli preparati.
Eppure basterebbe leggere il pezzo del professore americano Douglas Rushkoff, intitolato La sopravvivenza dei più ricchi, per rendersi conto che già nel 2017 gli amministratori di alcuni colossi finanziari americani iniziavano a chiedersi come avrebbero potuto pagare le proprie guardie dopo che il denaro sarà diventato carta straccia.
Un modo per ricordarci che non è il caso di porre troppe certezze nel mondo in cui viviamo e soprattutto sugli oggetti materiali di cui il denaro è la massima espressione. Perché la carta se ci vuole un istante per stamparla, ci vuole un istante anche per trasformarla in cenere.

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