Alla vigilia di un nuovo e discusso DPCM l’Italia si divide ancora. Ciò che fa discutere questa volta è la dichiarazione del governatore della Liguria, Giovanni Toti, che ha ritenuto opportuno puntare l’attenzione sulla categoria più a rischio: gli anziani.
Secondo il leader di ‘Cambiamo’ sarebbe infatti vantaggioso un lockdown “selettivo” che costringa a casa solo la popolazione di età superiore a 60 anni e che eviti quindi di congelare nuovamente l’intero apparato produttivo del paese.
Nonostante la percentuale di over 60 in Italia corrisponda circa a un terzo del totale, l’isolamento degli individui più vulnerabili potrebbe costituire un buon compromesso, che consentirebbe anche di evitare il sovraccarico del sistema sanitario.

I dati dell’ISPI parlano chiaro: il virus diventa letale all’aumentare dell’età e, in particolare, colpisce quella parte di cittadini che hanno superato i sessant’anni.
Sebbene quindi, questa scelta implichi alcune difficoltà pratiche, potrebbe diventare un equilibrato accordo tra le parti per scongiurare una completa chiusura.

Ma se nelle regioni del nord la tendenza a voler circoscrivere l’isolamento agli over si sta diffondendo, a Striano, un piccolo comune del napoletano, si va controcorrente.
Pochi giorni fa, infatti, il primo cittadino Antonio del Giudice, ha firmato un’ordinanza con cui ha stabilito il divieto per tutti i minori residenti nel comune «di allontanarsi dalle proprie abitazioni se non per comprovate necessità e sempre accompagnati da un familiare adulto», fino al prossimo 16 novembre.
Una scelta che lo stesso sindaco definisce “impopolare” ma dettata dalla convinzione che siano i giovanissimi la principale causa dei troppi assembramenti nei luoghi della movida.

Per capire come si potrà evolvere la situazione non resta che aspettare le parole del premier Conte, con la speranza di una coerente unificazione nazionale delle direttive e degli obiettivi, al fine di salvaguardare la popolazione sia in ambito sanitario che in campo economico.

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