Il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, è intervenuto il 28 gennaio 2021 alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Camerino, che a causa delle restrizioni Covid si è svolta in via telematica.
“Il 685esimo anno accademico dell’ateneo di Camerino è un risultato importante che inorgoglisce la città, inorgoglisce l’ateneo ma soprattutto la nostra Regione – ha affermato il Governatore – e ci rende consapevoli della nostra storia, che è una storia profonda basata su radici e valori importanti. Sicuramente avrei preferito essere in presenza, a portare prima di tutto la vicinanza ad un territorio che purtroppo da ormai quasi cinque anni è stato colpito da un terribile terremoto che ne ha condizionato in maniera irrimediabile la vita, la quotidianità, le aspirazioni. Una comunità, un ateneo, che rappresenta la forza e la capacità di reazione, è veramente un esempio per come dopo il sisma si sia riusciti a ripartire subito e a dare speranza a un territorio intero. La mia presenza avrebbe voluto essere significativa ma purtroppo ad una emergenza se ne è associata un’altra, quella della pandemia, che colpisce ancora più duramente chi era già stato colpito. Ma sono convinto che, come c’è stata la capacità, la determinazione, la caparbietà di reagire alla prima grande emergenza del sisma, così anche sull’esempio di chi come l’Università e la Comunità di Camerino, ha già combattuto questi terribili momenti, riusciremo a superare anche questa pandemia che tanto ci condiziona e che tanto ci rende lontani, seppure vicini. Voglio ricordare, oltre alla primaria funzione formativa, anche la grande funzione sociale che svolge l’ateneo di Camerino, che si sostanzia anche in una funzione economica importante sul territorio, come punto di riferimento di una comunità. Su questo si basa la grande sinergia che vogliamo costruire. Noi vogliamo implementare la collaborazione, fare sinergia e fare squadra, affinché le emergenze non vadano ad offuscare il diritto al futuro, soprattutto ad un futuro che possa essere pieno di grandi soddisfazioni”.
Della nascita degli studi superiori a Camerino non si hanno notizie documentali precise in quanto nel 1259 la città fu distrutta dalle armi di Manfredi. Il 20 settembre 1336 il nunzio apostolico Bertrando di Deaulx concede al comune di Camerino la facoltà di nominare capitani delle arti, consiglieri, notai di curia e delle riformanze. Il 29 gennaio 1377, Gregorio XI, accogliendo la richiesta di Gentile III da Varano, Signore di Camerino, spedì infatti al Comune e al Popolo una bolla con cui autorizzava a diplomare con autorità apostolica, dopo congruo esame, baccellieri e dottori.
La “era nuova” dell’Università di Camerino ebbe inizio con la bolla Liberalium disciplinarum del 15 luglio 1727 per mezzo della quale Benedetto XII rifondò la Universitas Studii Generalis. Pochi anni dopo, il 13 aprile 1753, l’imperatore Francesco Stefano I di Asburgo Lorena estese la validità delle lauree camerti a tutto il territorio del Sacro Romano Impero e conferì al rettore il titolo di Conte Palatino.
Successivamente, Pio VII ne accordò il ripristino provvisorio con rescritto del 30 settembre 1816. La definitiva consacrazione dell’Ateneo fu però decretata il 28 agosto del 1824 dalla bolla Quod Divina sapientia emessa da Leone XII. L’università di Camerino comprendeva una Facoltà Teologica, una di Giurisprudenza insieme ad una Filosofico-Matematica e di Medicina e Chirurgia; in quest’ultima figuravano espressamente l’insegnamento della Chimica ed un corso specifico di Farmacia. Nel 1861, all’atto dell’annessione al Regno d’Italia, l’università fu proclamata libera e rimase tale fino al 1958, quando divenne università Statale.

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